martedì 11 marzo 2014

Storia di una Principessa e di un Pirata! Capitolo X.

Capitolo X - I Nani e il vero nome di Smemorina!

Thor e Smemorina erano rimasti alcuni giorni nel Mondo delle Fate in attesa che i messaggeri inviati dalla Regina delle Fate tornassero dal Regno dei Nani.
Questi piccoli esseri erano piuttosto introversi e timidi e non gradivano visite inaspettate. Così era stato necessario farsi annunciare.
Quando i due furono sicuri di potersi presentare partirono e in un batter d'ali si ritrovarono nel Bosco Incantato dove piccoli uomini barbuti li stavano aspettando.
"Vostra Maestà!" salutò solennemente il più anziano.
"Igor!" ricambiò Thor "Vorrei presentarti mia figlia!"
Il nano le si avvicinò e le fece cenno con l'indice di abbassarsi. 
Smemorina si accovacciò, Igor la squadrò attentamente e infine si allontanò e bisbigliò qualcosa al gruppetto di nani che lo avevano accerchiato. Ci furono molte lamentele sommesse, ma alla fine tutti annuirono e si dileguarono dentro il bosco, chi a destra e chi a sinistra e Igor si rivolse di nuovo a Thor. "E' adulta!"
"Lo so Igor, errore di valutazione!"
"Si si ... le fate mi hanno accennato a qualcosa come ... non voglio il figlio e i nonni che se ne prendono cura! Ma Odin però ... poteva pensarci prima! Per tutte le pietre vulcaniche, è in giro da secoli!" rispose stizzito Igor.
"Voleva proteggerla!" disse serio Thor.
"Nascondendo la verità?! Fulmini e saette ... altro che errore di valutazione! La verità è l'unica cosa che fa girare i nostri mondi e Odin dovrebbe saperlo!"
"Esimio Signor Igor, posso parlare?!"  chiese a quel punto Smemorina.
Il nano trasalì. Sentirsi chiamare "Esimio Signore" lo inorgoglì e lo confuse al contempo. Ma il tentativo di adulazione della ragazza centrò il bersaglio perfettamente.
"Parlate pure!" disse Igor solennemente.
"Non sono stata una bambina facile. Se mi avessero mandata prima di adesso non sarei stata capace di presentarmi alla Vostra grandiosità con il dovuto rispetto e la necessaria umiltà per accettare il nome che vorrete darmi! Perciò vi chiedo sinceramente di volermi ammettere alla presenza della vostra straordinaria magia!"
Thor osservava il nano di sottecchi stupito al contempo dalla grande forza diplomatica della figlia, una caratteristica che, di certo, non aveva preso da lui!
Anche Igor era positivamente stupito!
"Va bene bambina, va bene! Sarete ammessa e vi sarà dato un nome. Insieme ad esso riceverete il simbolo della vostra personalità!" 
Poi si rivolse a Thor "Vostra Maestà e la bambina possono accomodarsi nella Grotta Maestra, cenerete lì e aspetterete il nome! Vi accompagnerò personalmente! La cena dovrebbe già essere pronta!"
Smemorina e Thor sarebbero rimasti tutta la notte dentro la Grotta, l'unico luogo nell'Universo dove erano scritti i veri nomi di tutti gli esseri viventi. 
Igor li lasciò all'interno della Grotta dove era stato acceso un bel fuoco scoppiettante e dove erano state preparate due brandine calde. Mangiarono zuppa di spinaci, pane fatto in casa e purè e si addormentarono quasi subito.
Smemorina sognò un luogo sconosciuto simile ad una montagna rocciosa e, nel sonno, percepì la presenza di qualcuno che era lì con lei. Le sembrò un uomo, ma non lo vide in volto. Sapeva solo che era con lei e questo le dava un senso di sicurezza e serenità!
Il giorno dopo i nani erano tutti presenti all'interno della Grotta Maestra. 
La cerimonia fu solenne, nessuno fiatò mentre il Gran Sacerdote proclamava le parole di rito necessarie affinché la magia potesse manifestarsi.
Alla fine nelle sue mani apparve un martello dorato con il manico affusolato e il cuneo dalla forma arrotondata, adatto alle mani delicate di una donna.
Quando lo consegnò a Smemorina le disse "La Grotta Maestra ha scelto questo simbolo per te. Il simbolo del tuo potere e il mezzo per usarlo con saggezza! Il tuo nome sarà impresso su di esso per l'eternità, perché da adesso siete legati ed indivisibili!"
Appena Smemorina prese il martello sul manico magicamente apparve un nome : Ghaia!
La ragazza si emozionò. 
In realtà tutti i presenti, compreso Thor, si erano commossi.
A Smemorina ... ops ... Ghaia dispiacque non poter restare un po' di più in quella foresta ricca di vita e sensibilità!
Ma i nani erano creature timide e riservate, tanto che li salutarono mantenendosi a distanza. Solo uno si avvicinò alla ragazza e le regalò una cintura di cuoio abbellita con intagli fiorati e una tasca dove poter custodire il suo martello. 

Proprio nello stesso momento un grande galeone si avvicinava alla costa dell'India!
Il capitano nascondeva a malapena l'inquietudine che gli aveva lasciato addosso il sogno di quella notte.
"Era una ragazza, una splendida ragazza dagli occhi come il cielo ed i capelli corvini! Splendida!"

... continua ...     
    

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Un po' di Musica ...

On a cob web afternoon
In a room full of emptiness
By a freeway I confess
I was lost in the pages of a book full of death
Reading how we'll die alone.
And if we're good we'll lay to rest,
Anywhere we want to go.

In your house I long to be
Room by room patiently
I'll wait for you there like a stone.
I'll wait for you there alone.

And on my deathbed I will pray to the gods and the angels
Like a pagan to anyone who will take me to heaven
To a place I recall, I was there so long ago.
The sky was bruised, the wine was bled, and there you led me on.



And on I read until the day was gone
And I sat in regret of all the things I've done
For all that I've blessed, and all that I've wronged.
In dreams until my death I will wander on.

In your house I long to be
Room by room, patiently,
I'll wait for you there like a stone.
I'll wait for you there alone, alone.

domenica 9 giugno 2013

Tre mesi pieni di impegni!

Cari lettori della Favola http://fantasiaemusica-mira.blogspot.it/2013/03/storia-di-una-principessa-e-di-un.html ... devo confessare che, negli ultimi mesi sono stata parecchio impegnata!
Perciò ho dovuto abbandonare (ma solo momentaneamente!) la scrittura!
Prometto che presto riprenderò a raccontare le avventure di Smemorina e della sua strana famiglia!
Vi ringrazio per la pazienza!
A prestissimo!

martedì 5 marzo 2013

Storia di una Principessa e di un Pirata! Capitolo IX.

Capitolo IX - Il Mondo Delle Fate!

Quella sera Smemorina rimase delle ore nel suo letto a guardare il soffitto! 
Si sentiva a tratti impaziente di cominciare il viaggio e terrorizzata da ciò che ne sarebbe derivato. Non conosceva abbastanza Thor, suo padre, da riuscire a prevedere quanto sarebbe stato duro e severo con lei. Non era riuscita ancora a capire fino a che punto poteva tirare la corda con lui!
Inoltre, aver saputo di possedere dei poteri, l'aveva resa nervosa e felice allo stesso tempo!
Se fino a poco tempo prima la sua unica ambizione era stata quella di scendere sulla Terra, adesso le sue priorità si erano totalmente capovolte. La sua innata curiosità la spingeva a voler intraprendere quel viaggio che si prospettava ricco di esperienze meravigliose, la sua inesperienza invece la costringeva a provare grandi dubbi sulla sua capacità di affrontarle!
Comunque l'alba arrivò implacabile ed anche il momento dei saluti! Le lacrime non mancarono, gli abbracci e i baci fioccarono. E anche le sorprese!
Smemorina non si era posta neanche per un secondo la domanda di come avrebbero viaggiato e, dopo i saluti, se ne accorsero tutti i presenti. La ragazza si guardava intorno con aria stralunata ed era evidentemente entrata in confusione quando Odin, Frigg e Thor erano scoppiati a ridere!
Per spostarsi da un regno all'altro Thor usava il suo scudo che gli permetteva un salto spaziale a lunga distanza in pochi secondi. Bastava che pensasse ad un luogo qualunque e via, in pochi secondi si trovava proprio lì!
Prima fermata "Il mondo delle Fate!".
L'aria era fine ed una leggera nebbiolina copriva tutte le cose! Si riuscivano a distinguere alti alberi e fiori di variegati colori, ma quel mondo sembrava disabitato!
Smemorina si guardò intorno e disse "Non c'è nessuno qui!"
Thor sorrise "Guarda meglio, piccola!"
"Guardare cosa?!" chiese lei.
Un leggero soffio le accarezzò la guancia mentre un trillo come di una "piccola" risata la fece trasalire! Si aggiunsero altri piccoli rumori, come foglie spostate o "piccoli" sussurri, "piccoli" passi sull'erba e il ronzare di "piccole" ali!
Finché innumerevoli luci si accesero tutte intorno a loro! 
La meraviglia illuminò il viso di Smemorina, tanti piccoli esseri alati le volavano attorno, accarezzandole i capelli e sfiorandole le guance!
"Salve a voi, piccole amiche!" disse Thor con voce lieve, mentre le piccole fate gli volavano intorno e gli tiravano la corta barba.
"Bentornato, Thor!" disse una di loro.
"Regina!" salutò lui con un cenno del capo.
"Cosa ti porta qui?!" chiese ancora la fata.
"Ho portato mia figlia!" rispose lui.
La fata si girò verso Smemorina e disse "E' adulta!"
"Si, chiedo perdono, è una lunga storia!"
La fata sorrise e trillò "Abbiamo tanto tempo, raccontami!"
Mentre Thor raccontava alla Regina delle fate la storia di Smemorina, insieme si diressero verso il centro del reame, dove avrebbero tenuto una grande festa per la visita inattesa. 
Alla fine del racconto la Regina delle fate era talmente commossa che le venne anche il singhiozzo.
Quando riuscì a riprendersi disse "Dobbiamo festeggiare tantissime cose, caro amico! Hai scelto bene portandola qui prima che in ogni altro luogo, ne sono onorata e molto felice!" poi si avvicinò a Smemorina e le accarezzò la guancia "Hai un genitore molto buono e coraggioso e tu hai le sue stesse doti, posso vederlo dai tuoi occhi! Per stasera festeggiamo, ma domani conoscerai la tua essenza e le tue insicurezze saranno spazzate via!"
Smemorina non capì cosa la Regina volesse dire, ma istintivamente si fidò di lei e le mise in mano il suo destino.
La festa fu meravigliosa, la nebbiolina era sparita e l'atmosfera era piena di luci splendenti, le ali delle fate provocavano un ronzìo soffuso e musicale mentre i piccoli fuochi accesi nei falò davano alla pianura un aspetto di piacevole tepore e serenità!
Frutti di vario genere furono serviti per la cena ed una bevanda a base di miele venne usata per i svariati brindisi alla felicità e alla vita.
Alla fine Smemorina si addormentò in un caldo giaciglio di foglie di alocacia mentre Thor vegliò su di lei, sebbene, nel Regno delle Fate non ci fosse alcun pericolo.
Il giorno dopo Smemorina fu accompagnata da alcune fatine alla "Fonte della Consapevolezza" dove la Regina e tutta la corte la stavano aspettando!
Di giorno il bosco era ricco di mille colori accesi e l'acqua della fonte era limpida e cristallina. Smemorina si sentiva serena e felice come mai era stata!
Dopo i canti rituali la Regina disse "Vieni Smemorina, lascia che l'Acqua Sacra ti liberi dai dubbi, vieni a conoscere te stessa!"
Smemorina si immerse nell'Acqua della Fonte e mentre stava sott'acqua delle immagini meravigliose la accerchiarono. 
Sua madre e i suoi nonni, Thor, il momento della sua nascita e una luce che la pervadeva! Infine un simbolo argentato che rappresentava la Luna e Smemorina capì ... il suo potere innato lo aveva ereditato da suo padre!
Poteva controllare il vento e la pioggia e il suo essere sarebbe da adesso in poi mutato come le fasi della Luna!
Quando emerse dalla fonte Smemorina non era più la piccola curiosa che viveva sulle nuvole, ma la figlia di suo padre!
Immensa e piena di luce rivolse a Thor lo sguardo pieno di amore e dolcezza che, ormai da tempo, il Dio del Tuono aveva perso la speranza di rivedere!

... continua ...  



martedì 19 febbraio 2013

Storia di una Principessa e di un Pirata! Capitolo VIII.

Capitolo VIII - Scelte!

C'era una volta, c'era chi c'era? C'era una vecchia con la cioccolattiera ogni tanto buttava un punto siediti lì che te la racconto! (c'era na vota, c'era, cu c'era? C'era na vecchia ca ciuculattera ogni tanto ittava 'n puntu settiti docu ca ora ta cuntu!)

Sul tavolo ben ordinato della cabina del Capitano Morgan c'era un grande foglio di papiro spiegazzato e ingiallito dal tempo, con alcuni angoli strappati malamente e delle macchie su tutta la superficie! Questo rendeva difficile la sua lettura! 
Con la fronte corrucciata e le mani dietro la schiena Morgan stava cercando di capirci qualcosa già da diversi giorni, mentre il suo Husky bianco e grigio lo guardava con espressione rassegnata! 
Come se stesse facendo un ragionamento nella sua mente, appoggiò un dito su un lato della mappa e lo fece scorrere trasversalmente sul foglio, fermandosi sul punto più consumato del papiro! Poi disegnò un angolo di 90° e continuò il cammino per qualche centimetro!
Come un lampo a ciel sereno ebbe un'idea improvvisa e rise forte "Ho capito!"
Uscì sul ponte e urlò alcuni ordini ai suoi marinai mentre il secondo, Henry Il Chiacchierone, chiamato così perché gli bastavano poche parole per farsi capire, gli si avvicinò.
"India?!"
Morgan annuì "India!"
"Tesoro?!"
Morgan sorrise "Esatto!"
Henry si allontanò deciso verso il timone, senza dire altro.

Su Nuvolandia era ormai ora di cena ed i quattro si sedettero al grande tavolo della sala. Le tensioni non erano ancora del tutto sciolte, Odin e Frigg si sentivano tremendamente in colpa per aver mantenuto quel terribile segreto per anni, sia con il figlio che con la nipote, Thor e Smemorina si erano raccontati molte cose, ma erano ancora imbarazzati perché, entrambi, non sapevano come comportarsi.
Smemorina tra l'altro doveva ancora metabolizzare tutta la storia sulla sua vera madre ed i suoi nonni, e adesso, pensandoci bene, aveva già visto tra i paesani famiglie composte da nonni, genitori, figli, cugini e zii, ma non si era mai posta la domanda di dove fossero i suoi altri familiari. Capiva benissimo come potevano sentirsi i suoi "genitori", ma non voleva risolvere il problema con qualche frase ad effetto e risolutiva che li liberasse dall'angoscia della colpa. 
Voleva punirli, almeno per un po'. 
Quella notte, a letto, sognò molto ... di sua madre, di Thor, Odin e Frigg ... e di quell'uomo sconosciuto sul ponte della nave che la osservava da lontano!

"Una volta lì attraccheremo in questa baia nascosta," disse Morgan indicando un punto su una mappa recente dei mari del mondo "alcuni marinai rimarranno a bordo, mentre gli altri risaliranno con me la costa arrivando fin qui!" disse indicando un punto della terraferma sulla mappa. 
Henry corrucciò la fronte mentre si alzava un brusio tra i presenti. 
"Lo so, dovremo scalare le montagne!" disse Morgan "Alte ed impervie montagne, ma sono certo che troveremo ciò che ci serve in qualche paese  tra la costa e le pendici! Se sarà necessario ci informeremo per sapere di cosa abbiamo bisogno e saremo capaci di controllare gli eventi anche sulla terraferma! Siamo uomini e possiamo farcela! Il nostro premio varrà gli sforzi!" 
Nessuno tra i presenti aveva il coraggio di contraddire il Capitano, ma era evidente che molti avevano grossi dubbi sulla riuscita del suo piano. 
A quel punto Henry fece un gesto con la testa e gli altri capirono che era arrivato il momento di ritirarsi, poi Il Chiacchierone si girò verso il Capitano e disse semplicemente "Notte!" Morgan ricambiò con un sorriso e un cenno del capo!

I giorni passavano tranquilli a Nuvolandia e Smemorina e Thor cominciavano a conoscere meglio i loro caratteri, l'imbarazzo iniziale era svanito del tutto e adesso scoprivano quanto potevano essere cocciuti allo stesso modo!
"Non ci sarà pericolo se verrai con me!" Smemorina faceva fatica a non urlare.
"Tu non sai nulla degli umani e di quanto possano essere pericolosi, furfanti, bugiardi e poco onorevoli!" Thor invece urlava. 
"Ma ci sarai tu!" insisteva Smemorina "Che pericolo potrei correre con te!"
"Potrei distrarmi!" ribadì lui.
"E tu non farlo!" insistette lei.
"Adesso basta," urlò Odin, "vi stanno sentendo da Asgaror!" 
"Ma padre, avevi promesso!" piagnucolò Smemorina.
"No, non piagnucolare! Non sei più una bambina e finché non dimostrerai di essere cresciuta non ti porterò sulla terra!" disse Thor incrociando le braccia.
"Non stavo parlando con te!" disse per tutta risposta Smemorina mettendo il broncio mentre Thor inarcava il sopracciglio, facendole capire che, in effetti, si stava comportando come una bambina viziata.
Smemorina sospirò e capì che c'era poco che potesse fare per convincerlo, poi le venne un'idea e tentò la sua ultima carta 
"Ma come posso dimostrarti che sono cresciuta se restiamo qui dove la vita, per me, è semplice!"
Thor pensò che in qualche modo Smemorina aveva ragione, ma venne un'idea anche a lui 
"Un modo ci sarebbe! Facciamo prima un giro negli altri regni, vedrai cose che hai letto solo nei libri, conoscerai realtà diverse dalla tua, lavorerai come un essere comune e per finire andremo ad Asgaror dove imparerai a gestire i tuoi poteri. Una volta lì decideremo insieme se e quando andare sulla Terra! Ne guadagnerai in esperienza e potere e, spero, crescerai abbastanza da essere in grado di badare a te stessa!"
"Ma in questo modo passeranno mesi se non an... aspetta ... hai detto ... i "tuoi poteri"? Vuoi dire che IO ho dei POTERI!" disse enfatizzando le parole "io" e "poteri"!
Thor rivolse uno sguardo interrogativo a Odin che tossicchiò imbarazzato mentre Frigg poggiava la fronte su una mano. 
"Non le avete detto ... " disse Thor lasciando la frase in sospeso "Ma su che libri l'avete fatta studiare? Ma che ..." Thor scosse la testa. 
"Ormai è inutile recriminare, si Mem," così aveva cominciato a chiamarla da qualche giorno "hai dei poteri! Sei la figlia di Thor il Dio del tuono e Ivandra Alta Sacerdotessa con il potere di controllare il fuoco, nipote di Odin il re degli Dei e dei guerrieri, e Frigg, signora degli Dei e più grande chiaroveggente di tutti i tempi! Qualche potere devi averlo anche tu!" concluse incrociando le possenti braccia, mentre Smemorina spalancava la bocca e sgranava gli occhi, incapace, da un lato, di credere a quello che le sue orecchie avevano appena sentito!

... continua ...  




venerdì 8 febbraio 2013

Storia di una Principessa e di un Pirata! Capitolo VII.

Capitolo VII - Sorridere fa bene all'anima!

L'oceano era di nuovo una tavola azzurra e la tempesta era sparita tanto velocemente come era arrivata! Il capitano del galeone aveva un'espressione corrucciata mentre guardava uno ad uno i suoi uomini, tutti pallidi e malandati, dopo che avevano dovuto affrontare una delle più terribili tempeste che avessero mai visto. Qualcuno ancora dava di stomaco ed il capitano stesso aveva una fortissima nausea.
Il capitano Morgan, un uomo alto e robusto, con i capelli corvini e due profondi occhi neri come la pece, non riusciva a dare una spiegazione a quanto era appena successo. Pur essendo giovane aveva vissuto numerose tempeste marine, ma non se ne ricordava neanche una che assomigliasse a quella appena finita. Ringraziò i suoi Dei per aver salvato il suo galeone e si diresse con passo lento verso la sua cabina, dove, ormai da giorni, lo aspettava il più grande dei dilemmi.

Dal punto in cui si trovava, Smemorina poteva vedere un ampio scorcio di oceano ed un enorme galeone solitario che si lasciava cullare dalle onde ormai lente di quell'immensa massa d'acqua. Sulla prua stava un uomo in piedi, immobile come una statua, come se stesse facendo dei ragionamenti così importanti che, anche il minimo movimento, sarebbe stata una distrazione. Poi, l'uomo, alzò il viso al cielo come se volesse farsi riscaldare dal sole, o come se stesse pronunciando una preghiera, e, dopo qualche secondo, abbassò il viso e si incamminò verso il centro della nave. 
Nel vedere il suo volto Smemorina ebbe un tuffo al cuore e pensò che fosse l'essere umano più bello che avesse mai visto! Nel vederlo sparire sotto-coperta si sentì triste, non aveva voglia di tornare a palazzo e quel galeone le aveva dato una scusa per restare lì seduta. Ma adesso non ne aveva più! Doveva tornare indietro e doveva ... fare cosa? Dire cosa?
Sentendosi osservata si girò e alle sue spalle ad una certa distanza, l'uomo dai capelli biondi la osservava, immobile! La sua espressione sembrava volerle dire "Resterò qui finché non mi parlerai!" 
Smemorina sospirò e, con una smorfia di rassegnazione, si alzò e si incamminò verso ... il suo destino!
Quando fu di fronte a lui gli chiese la prima cosa che le venne in mente "Qual'è il tuo nome?"
Lui piegò il labbro in una specie di sorriso "Thor!" rispose semplicemente.
"Cosa vuoi che ti dica?" chiese ancora lei.
"Tu cosa vorresti dirmi?" chiese di rimando lui.
Smemorina ci pensò su un attimo e rispose "Non lo so!"
"Bene, perché non lo so neanche io!" disse Thor con un'espressione così fintamente solenne che Smemorina non riuscì a trattenersi e scoppiò in una sonora risata.
Anche Thor rise "Hai la sua risata!" le disse infine mentre un velo di tristezza gli coprì gli occhi. 
Poi l'uomo si tolse dal collo una collana che teneva accuratamente nascosta dalla pettorina, prese il ciondolo che vi era attaccato e lo aprì porgendolo a Smemorina. La ragazza lo prese e vide che, dentro il ciondolo, c'erano due piccole fotografie, uno era lui, l'altra una donna bellissima. 
Era lei, Ivandra, sua madre! La ragazza si commosse nel vedere quanto amore quell'uomo riusciva ancora a provare per lei e pensò che doveva essersi persa molto senza sua madre. Alzò lo sguardo verso di lui e gli disse "Non ti chiamerò ... "padre" ... non adesso ... non ancora ... non so se mai lo farò!"
"Non ti chiederei tanto! E non te lo chiederò!"
"Ma tu ... se vuoi ... " Smemorina lo guardò dritto negli occhi " ... puoi chiamarmi "figlia"."
"Sarà un onore ed un privilegio ... figlia!" disse Thor mentre i suoi lineamenti si addolcivano al suono di quella parola!
"Ti va di conoscerci un po'?" chiese lui.
Smemorina annuì e, insieme, si incamminarono per il bosco di nuvole raccontandosi a vicenda, semplicemente e serenamente!

... continua ...